A Berlino, la mostra di Luca Santese ne ripercorre quindici anni di riflessione sul rapporto tra immagine fotografica e realtà.

6 Giugno 2023 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Dal 9 giugno al 2 luglio 2023, JERGON, art hub situato nel quartiere Kreuzberg a Berlino, ospita la prima mostra personale in Germania di Luca Santese, fotografo, curatore e co-fondatore del collettivo Cesura. A cura di Nicola Patruno, Mütter. The Kingdom of Forms ripercorre quindici anni di ricerca artistica di Santese, da sempre interessato al rapporto tra immagine fotografica e realtà.

Luca Santese
Luca Santese, Isabel, Brescia, Italy, 2022

La mostra di Luca Santese a Berlino

Il percorso espositivo si articola, dunque, in tre spazi, all’interno dei quali vengono ricostruite le tappe fondamentali dell’attività artistica di Luca Santese, attraverso le opere tratte dalle serie Sado, Found Photos in Detroit, Festa, Errors.

Scrive Nicola Patruno nel testo critico che accompagna la mostra: “Il percorso prende le mosse dal rifiuto di una fotografia che sia ridotta al suo carattere meramente mimetico, meccanicamente riproduttivo, della realtà, anche quando si tratta di fotografia documentale. Questo è il punto di partenza del lavoro Found Photos in Detroit, pubblicato nel 2012 assieme ad Arianna Arcara, con la quale Santese ha co-fondato il collettivo Cesura”.

In Sado, invece, “è l’ordinarietà del corpo umano a essere interrogata. Mostrato in situazione limite, raggiunte attraverso il dolore fisico e la costrizione, il corpo mostra quei contorni che nel quotidiano devono essere necessariamente repressi”.

“Il ciclo Festa costituisce un punto di mediazione tra interiorità ed esteriorità, uno specchio, un prisma, tra soggetto e oggetto, tra tempo e storia, tra anima e mondo”. Infine, “il ciclo Errors è costituito da una serie di opere prodotte a partire dallo studio di un errore nella fase digitale di produzione dell’immagine”.

Santese Cesura

Serie dopo serie, spiega il curatore, “Come in un tempo ciclico, ma mai uguale a sé stesso, l’artista si muove rivolgendosi verso soggetti diversi, ma costantemente creando immagini che ne mettano in discussione l’apparire ordinario”.

“Ogni passaggio di fase è dunque una evoluzione, un movimento che richiede l’elaborazione di un nuovo linguaggio, rivoltandosi contro le forme espressive cristallizzate e divenute sterili. Solo così ci si può immergere, con Faust, nel regno delle Madri. Le forme precedenti implodono, generando un nuovo kaos che viene poi ordinato in nuove forme, in un nuovo kosmos, con nuove leggi interne, di cui l’autore prende atto, liberandole e concretizzandole in nuove opere”.

Info

JERGON
Wrangelstr. 76 – 10997
Berlino, Germania

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