A Capalbio, la mostra Time Will Tell riunisce per la prima volta in Italia le opere dei fotografi e attivisti Zanele Muholi e Robert Hamblin.

5 Agosto 2022 di Redazione Redazione

Fino al 2 ottobre 2022 alla Galleria Il Frantoio di Capalbio (GR) la mostra Time Will Tell riunisce per la prima volta in Italia Zanele Muholi e Robert Hamblin, artisti e attivisti sudafricani.

A cura di Francesca de’ Medici e Davide Sarchioni, il progetto espositivo a due voci intende far riflettere sulle tematiche della discriminazione sociale, di genere e di razza.

Zanele Muholi e Robert Hamblin: solo il tempo dirà

Zanele Muholi (Umlazi, Durban, Sudafrica, 1972) è attivista visiv*, umanitari* e fotograf* e da sempre si impegna contro le discriminazioni e le violenze affrontate dalla comunità LGBTQI+ nel tentativo di “riscrivere una storia visiva nera, queer e trans del Sudafrica, in modo che il mondo conosca la nostra resistenza ed esistenza al culmine dei crimini di odio in Sudafrica e altrove”.

Robert Hamblin (Hillbrow, Johannesburg, Sudafrica, 1969) è attivista, artista e fotografo che, in quanto persona transgender, si concentra su questioni relative alla politica corporea della mascolinità queer e bianca. Evidenziando, tra le altre, le ingiustizie legate all’identità di genere nella società sudafricana.

Legati da una forte amicizia, e da una profonda intesa nell’ambito del loro impegno di attivisti, hanno pensato a Time Will Tell appositamente per Capalbio. Robert Hamblin commenta così il titolo della mostra: «Le cose non possono cambiare dall’oggi al domani. Solo il tempo ti dirà dove andranno le cose, in che direzione andrà il tuo lavoro (sia artistico che di attivismo). Non si può controllare l’impatto del proprio lavoro: puoi solo fare il tuo lavoro e continuare a farlo».

Il percorso espositivo

La mostra riunisce sessanta lavori, in particolare autoritratti, alcuni dei quali inediti. Di Zanele Muholi viene presentata una selezione di scatti in bianco e nero realizzati tra il 2009 e il 2022. Le immagini appartengono ad alcune delle sue serie più celebri: “Faces and Phases” e “Somnyama Ngonyama: Hail the Dark Lioness”.

Di Hamblin sono esposti un gran numero di autoritratti, sia fotografici sia eseguiti a inchiostro su carta. In essi l’artista esplora coraggiosamente il proprio corpo maschile, immortalato in pose e atteggiamenti che travalicano pregiudizi e limiti di genere.

Commenta il curatore Davide Sarchioni: «Zanele Muholi e Robert Hamblin sono riusciti a trasferire, con modalità differenti, le proprie vicende ed esperienze di vita in un linguaggio artistico potente, diretto e poetico a un tempo, ma anche stratificato e denso di immagini emblematiche e significati profondi che affiorano lentamente sovvertendo lo stato delle cose, il pensiero comune legato a retaggi culturali, pregiudizi e consuetudini sull’identità di genere, razza e appartenenza sociale, per educare alla solidarietà e alla diversità, per spingere verso il cambiamento un mondo che, seppur faticosamente, si sta di fatto trasformando».

«Mettendo coraggiosamente in gioco anzitutto se stessi in prima persona, le loro immagini evocano storie nelle quali tutti noi siamo coinvolti, indistintamente, ogni giorno e in ogni luogo, da protagonisti o spettatori, e questo ci sprona a prendere una posizione consapevole, dura e necessaria, per migliorare e migliorarsi».

Info

La mostra è organizzata dall’Associazione Il Frantoio, con il supporto di Fondazione Capalbio e gode del patrocinio del Comune di Capalbio e dell’Ambasciatore del Sudafrica in Italia.

Orari: da mercoledì a lunedì dalle ore 18 alle 23. Chiuso il martedì.

www.frantoiocapalbio.com

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