11 Novembre 2016 di Redazione Redazione

La fotografia è un mezzo necessario per documentare, registrare e raccontare una storia; questo è l’imperativo di Arnaldo Abba, nativo di Brescia, ragazzo europeo e cittadino del mondo. Ritrattista per vocazione, si è formato negli Stati Uniti dove ha potuto affinare le tecniche di scatto e di post-produzione, mantenendo sempre il soggetto al centro della sua attenzione. Le sue immagini sono in grado di mostrare agli occhi dello spettatore, con affascinante immediatezza, storie intime, personali e ricolme di una potente sensibilità.
Gli sguardi intensi, i giochi di luce, l’uso sapiente del bianco e nero alternato al colore, fanno sì che il lavoro di Abba si presenti ai nostri occhi come un cassetto pieno di ricordi inediti, tutti da scoprire e da esplorare. Tra i suoi numerosi progetti, che si possono sfogliare sul suo sito www.arnaldoabba.com, ne sono stati selezionati tre: The Lost Ship, Surfers e AN Brescia.


«Ciò che ti definisce non è dove sei ora, ma la strada che hai percorso. Catturare questa totalità in un ritratto è la più grande sfida e il più grande successo» Arnaldo Abba


The Lost Ship
Con questo progetto Arnaldo Abba racconta la storia di un gruppo di anziani che attualmente risiedono all’interno di una casa di riposo a Camogli, in Liguria. Marinai, uomini di mare e fieri navigatori tutti legati da un fil rouge sentimentale comune: il viaggio. Le giornate all’interno del ricovero scorrono lente e i suoi abitanti condividono fra loro le storie di tutta una vita: le prime luci dell’alba a Capo Horn, un amore lasciato chissà dove durante una partenza affrettata, la memoria agrodolce di un compagno d’avventure perduto. In questi ritratti le emozioni e le sensazioni più intime si leggono fra le rughe del volto, negli occhi e nelle espressioni che rivelano storie di fatica, malinconia e nostalgia.



Surfers
Durante la sua permanenza a Santa Barbara (USA), Arnaldo Abba si appassiona a uno degli sport più popolari del Paese e che lo affascina da sempre: il surf. Decide di sviluppare un nuovo lavoro sull’argomento, lontano dai canoni classici e dalle immagini convenzionali che si trovano sulle riviste o sui siti web. Il suo intento è quello di catturare le espressioni, le emozioni veraci dei surfer nell’esatto momento in cui escono dall’acqua. Abba non vuole scattare immagini epiche di onde gigantesche e non vuole nemmeno immortalare le evoluzioni pirotecniche degli sportivi: il suo desiderio è quello di entrare in contatto diretto con la persona che ha davanti. Hobby, relax, divertimento e tempo libero, il tutto legato a doppio filo con il mare e la salsedine sulla pelle: è una pura storia d’amore e passione per questo sport.



«La fotografia è memoria, personale e collettiva. Fotografare significa salvare quello che nell’oggi sembra scontato per poterlo ricordare per sempre» Arnaldo Abba


AN Brescia
Commissionata dalla società sportiva di pallanuoto di Brescia, questa serie di ritratti è stata realizzata in collaborazione con Bradity Lab. Gli sportivi sono fotografati nel bel mezzo della sessione di allenamento e la chiara volontà dell’autore è quella di focalizzare l’attenzione su tre elementi: l’acqua, la profonda concentrazione e lo stretto rapporto con uno sport che richiede molta fatica e determinazione, come si può notare dallo sguardo attento, impegnato e fiero dei giocatori. I corpi degli atleti, raffigurati quasi come fossero statue, sono ancora lucidi per via dell’acqua sulla pelle e i muscoli sono tesi e gonfi per lo sforzo.



 


Arnaldo Abba nasce a Brescia nel maggio 1984. Si laurea nel 2010 in Cinema all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ma successivamente sceglie di spostare la sua attenzione sulla fotografia. Nell’agosto 2011 si trasferisce negli Stati Uniti, a Los Angeles, per approfondire i suoi studi di fotografia e comincia a lavorare per le celebrità locali e per fotografi del calibro di Jim Jordan, Douglas Kirkland e Joe Pugliese, lavorando sul set e come assistente di studio nella post-produzione. È in questo periodo che sviluppa la sua passione per il ritratto e, due anni dopo, consegue la laurea con lode al Brooks Institute of Photography di Santa Barbara.
I suoi scatti sono stati esposti in diverse mostre tra Brescia e la California. Attualmente vive e lavora in Italia, con base a Milano.

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