Un corso di fotografia in quattro puntate per muovere i primi passi con la tua fotocamera. Oggi parliamo di esposizione.

10 Gennaio 2022 di Redazione Redazione

Grazie a questo corso di fotografia in quattro puntate potrai iniziare a muovere i primi passi con la tua fotocamera. Oggi parliamo di esposizione e dei fattori che la controllano.

Apertura

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Quando mettiamo a fuoco su un punto, c’è una fascia davanti e dietro quel preciso punto che appare comunque nitida: è la profondità di campo. In parte, è determinata dal diaframma.

Un diaframma aperto lascia entrare più luce e riduce l’ampiezza della fascia nitida. Un diaframma chiuso limita il passaggio di luce e registra una fascia più ampia di nitidezza. La misura dell’apertura del diaframma è indicata in stop f/, come f/4, f/8 o f/16.

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f/2.8
Quando vogliamo dare enfasi al soggetto, apriamo il diaframma per creare una morbida sfocatura dello sfondo (bokeh).

f/8
Un diaframma medio è ottimo per riprendere gli edifici in luce naturale e ottenere una buona nitidezza in tutta l’immagine.

f/16
Per una nitidezza estesa a tutta la scena quando lavoriamo con il treppiede e possiamo ricorrere a tempi più lunghi.

ISO ed esposizione

È possibile regolare quanto il sensore debba essere sensibile alla luce che lo colpisce. Con la regolazione del livello ISO rendiamo necessaria più o meno luce per un’esposizione corretta. In luce ridotta, alzare gli ISO fa sì che ne basti meno per realizzare l’immagine.

Purtroppo, l’aumento della sensibilità ha un prezzo: il rumore elettronico, che deteriora la qualità di immagine. A sensibilità basse come ISO 100, il sensore richiede più luce ma produce immagini di qualità più alta, con meno rumore. In generale, conviene impostare il livello ISO più basso disponibile, se possibile, ma non dobbiamo avere paura di arrivare anche a ISO 1.600 o più quando i livelli di luce lo impongono.

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ISO 100
I livelli più bassi sono per i casi in cui vogliamo immagini pulitissime e prive di rumore e sono perfetti in condizioni controllate e quando usiamo il treppiede.

ISO 400
La qualità delle foto di paesaggio dipende dalla resa dei loro dettagli. Una impostazione media funziona bene nelle giornate nuvolose e coperte.

ISO 1.600
In interni, con poca luce e senza flash, arriviamo a ISO 1.600. Le fotocamere di oggi riescono a produrre una buona qualità d’immagine anche a livelli così alti.

Tempo di posa

Un’esposizione deve durare un certo tempo e questa durata corrisponde al tempo di posa. Lo scatto è regolato dall’otturatore, che si apre e scopre il sensore alla luce. In combinazione con il diaframma, il tempo controlla dunque la quantità di luce che entra nella fotocamera.

La scelta del tempo di posa è più importante quando nella scena c’è movimento. Un tempo veloce congela ogni azione, mentre uno più lento introduce un mosso deliberato.

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2 sec. e oltre
Le lunghe esposizioni aprono le porte a un mondo di creatività. Tempi molto lunghi creano immagini come questa.

1/100 sec.
Tempo che congela il movimento dei soggetti più lenti quando scattiamo a mano libera con diaframmi medi, come f/5.6 o f/8.

1/1.000 sec.
Servono tempi velocissimi per catturare l’azione dei soggetti più veloci, soprattutto con i diaframmi più ampi.

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