Lo specialista Kieran Brimson ci dà gli ultimi consigli per fotografare gli interni, trovando il giusto equilibrio fra gli elementi.

2 Novembre 2022 di Redazione Redazione

Ancora qualche suggerimento pratico dallo specialista Kieran Brimson per fotografare gli interni, mostrando al meglio tutto il potenziale di un ambiente.

Fotografare gli interni: cambiare le stanze

Dopo aver fotografato la sala da pranzo, la tappa successiva è stata la camera da letto principale, dove Kieran è subito tornato al 14-24 mm f/2.8, zoomato su 20 mm per evitare la convergenza delle verticali. «Stringere un po’ riduce la distorsione», ha detto. «Per questo vi consiglio di zoomare, anziché avvicinare il treppiede».

«Naturalmente», ha proseguito, «potete sempre raddrizzare le verticali in post-produzione, ma per farlo dovete tagliare l’immagine. Quindi, è sempre meglio evitare le distorsioni il più possibile allo scatto».

Kieran ha indicato la sedia a dondolo, alla base del letto: «Non so perché sia lì! Spostiamola a sinistra, così copre il calorifero. Anche il letto è un grosso spazio piatto e vuoto, come il tavolo da pranzo. Spezziamolo un po’ con qualche accessorio». Ci ha poi spiegato che gli asciugamani piegati sul letto sono una soluzione un po’ vecchia e, per di più, contrastano con un’atmosfera realistica e vissuta, quindi ha preferito sostituirli con un plaid, una rivista e un vassoio da tè carico. Ha proseguito accendendo tutte le luci della camera e ha allontanato il comodino dalla parete, per addolcire il riflesso della lampada.

«Vi svelo un segreto per i cuscini: le aperture devono essere sempre rivolte al centro del letto!», ha detto il professionista mentre ne rivoltava uno. Subito prima dello scatto finale, Kieran ha spostato leggermente il tappeto a destra del letto per riempire il buco su quel margine dell’inquadratura. Il risultato è stato la foto in alto.

Troviamo un equilibrio

A questo punto, Kieran ha proposto di tornare in soggiorno, per una veduta più stretta della parete parallela all’ingresso. «Questo è uno scatto più difficile», ha spiegato. «La finestra interna rivela uno scorcio dell’ingresso e della scala, ma lì c’è molta meno luce che in sala e dovremo usare il bracketing per un’esposizione bilanciata».

Kieran ha quindi inquadrato il divanetto al centro, con la porta aperta su un lato e la finestra tripartita alle spalle. Ha montato il 24-70 mm e stretto su 56 mm, riducendo drasticamente la distorsione. «Questo è un caso in cui dobbiamo cambiare l’altezza del treppiede. Dobbiamo abbassarlo perché divano e tavolino da caffè sono bassi», ha spiegato.

Con il divano perfettamente centrato, però, si vedeva parte dell’apertura della porta, con un effetto poco ordinato. La soluzione è stata immediata. È bastato spostare il divano un po’ a destra e reinquadrare. Ma Kieran è un perfezionista: «Spostiamo anche il tavolino, un po’ in avanti. Così darà profondità al primo piano, che altrimenti è troppo piatto».

In giro per la stanza sono stati aggiunti alcuni accessori a tema vacanziero. Sistemata la composizione, non restava che catturare un’esposizione per il soggiorno e una per l’ingresso.

«Potremmo usare il bracketing automatico», ha riflettuto Kieran, «ma visto che sono solo due esposizioni, secondo me otteniamo un risultato più raffinato se le esponiamo manualmente». Ha impostato diaframma f/10 e ISO100, cambiando solo il tempo di posa tra un’immagine e l’altra: 0,8 secondi per esporre il soggiorno e 4 secondi per l’ingresso.

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