A causa della presenza di neve o nebbia, fotografare in inverno richiede una maggiore attenzione all’esposizione.

10 Gennaio 2023 di Redazione Redazione

Fotografare in inverno ci pone di fronte a diverse sfide, ma questa non è una buona ragione per non metterci alla prova. Il fotografo Canon Matty Graham ci viene in aiuto svelandoci tutto quello che ci serve sapere per realizzare magnifici scatti anche sotto zero!

Fotografare in inverno: #1 Esposizione

Di fronte a neve, nebbia e cieli pallidi, la nostra EOS potrebbe restituirci immagini un po’ grigiastre. Questo accade perché per la fotocamera la scena invernale che abbiamo davanti – così… bianca! – è costituita per lo più da mezzi toni troppo illuminati che richiedono una sottoesposizione.

In questi casi, l’uso della compensazione dell’esposizione riporterà la luminosità sui giusti livelli, anche se ciò può comportare alcuni aggiustamenti quando impostiamo la misurazione Valutativa.

Con Valutativa, infatti, la EOS misura la luce sull’intero fotogramma e tiene conto di vari aspetti (tra cui la dimensione e la posizione del soggetto) prima di calcolare l’esposizione. Ciò significa che quest’ultima può cambiare a seconda di come sono disposti gli elementi nell’inquadratura.

Per una precisione maggiore, passiamo alla misurazione parziale o spot. Impostiamo +1 o +2 stop di compensazione (più luminosa è la neve, maggiore è la correzione necessaria), piazziamo il punto AF centrale su un’area di neve particolarmente chiara e quindi blocchiamo l’esposizione con il pulsante di blocco AE (*) per poi ricomporre.

Quando usiamo una mirrorless con mirino elettronico o una reflex impostata su Live View, possiamo sfruttare l’istogramma in tempo reale per valutare l’esposizione in modo più accurato.

La compensazione nascosta

Le reflex Canon EOS consentono di impostare fino a +/- 5 stop di compensazione dell’esposizione, anche se non è immediatamente chiaro come si possa fare. Infatti, nel mirino e sul display LCD in Live View, la scala della compensazione arriva al massimo a +/- 2 o 3 stop. Per andare oltre andiamo nel menu di scatto (quello rosso) o nella schermata di Controllo rapido (pulsante Q) e impostiamo il valore desiderato in Comp.esposiz./Impostaz.AEB.

L’intervento sulla compensazione potrebbe essere più frequente con le EOS entry-level, per via del loro sistema di misurazione meno evoluto rispetto ai modelli mid-range e pro.

Alla ricerca della velocità

Durante i mesi invernali, con giornate più corte e livelli di luce scarsi, dovremo spesso lottare con tempi di posa più lenti del solito.

Il rischio è quello di ritrovarsi con foto sfocate – sia per via degli oggetti che si sposteranno durante l’esposizione più lunga (ad esempio le foglie mosse dal vento), sia per la nostra naturale difficoltà nel tenere ben salda la fotocamera con tempi così dilatati.

Una soluzione è quella di alzare gli ISO, che a sua volta ci consentirà di scegliere velocità dell’otturatore più elevate. Possiamo anche passare a Auto ISO: quando la luce cambierà, la fotocamera regolerà il valore ISO di conseguenza, per darci un tempo di posa abbastanza veloce da garantire risultati nitidi.

Un’ottica “luminosa” (cioè con un’apertura massima particolarmente ampia) ci permetterà di fare entrare più luce nella fotocamera, in modo da non dover spingere gli ISO troppo in alto e compromettere così la qualità dello scatto. Se il soggetto è in movimento e vogliamo eliminare le vibrazioni della fotocamera, uno zoom con stabilizzatore è una buona scelta, anche sui corpi già stabilizzati come quelli delle EOS R di ultima generazione.

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