Prosegue la rubrica sulla fotografia di paesaggio creativa: scopriamo come gestire la luce in base ai risultati che abbiamo in mente.

25 Gennaio 2023 di Redazione Redazione

Dopo aver parlato delle basi della composizione, oggi vediamo come gestire la luce in modo da rendere la nostra fotografia di paesaggio creativa e fuori dagli schemi. Ecco i consigli di Nigel Forster.

Fotografia di paesaggio creativa: #2 La luce

6 – Meteo e foto

Siamo tutti coscienti dell’enorme impatto del clima su aspetto e atmosfere delle immagini paesaggistiche. Che si tratti di un cielo temporalesco con una luce drammatica o della nebbiolina su una scena collinare, è importante avere una minima conoscenza della meteorologia, un po’ più profonda di quella delle normali previsioni.

In particolare, l’effetto del clima sulla qualità della luce dipende molto dal tipo di sistema in cui ci troviamo. Se è ciclonico (contraddistinto cioè da bassa pressione), aspettiamoci vento, nuvole pesanti, pioggia, aria mossa e luce limpida e mutevole. Se è anticiclonico (alta pressione), sono frequenti cieli sereni, condizioni stabili, foschia e velature, scarso movimento. I due sistemi si adattano a stili molto diversi e devono determinare il nostro approccio.

7 – Catturiamo il momento

Nigel ha già suggerito di adottare un approccio spontaneo ed “esplorare” con la fotocamera. Aggiunge che molti dei suoi scatti preferiti sono stati realizzati in luoghi che non avrebbe nemmeno degnato di un secondo sguardo in condizioni di luce piatta: li ha catturati solo perché si è trovato nel posto giusto al momento giusto.

Pioggia o temporali sono un esempio perfetto. Con queste condizioni, cielo e luce possono cambiare nel giro di secondi e il momento ideale può apparire e sparire in un batter d’occhio, quindi è importante saper lavorare in velocità. Al prossimo acquazzone, proviamo per esempio a dirigerci verso una collina o un punto di vista sopraelevato e vedere cosa succede. Sperimentiamo con lunghezza focale e punto di scatto: Nigel garantisce che otterremo un’immagine unica!

8 – La luce drammatica

Direzione e qualità della luce hanno un effetto fondamentale sulla riuscita e sull’impatto dell’immagine. I sistemi climatici che abbiamo appena visto sono determinanti: dobbiamo pensare a come possiamo lavorare con la luce disponibile e cercare di coglierne le possibilità, anziché complicarci la vita cercando di aggirarla. Adattiamo direzione e posizione di scatto, non aspettiamoci che sia la luce ad adattarsi alle nostre esigenze!

Usiamo per esempio il controluce per catturare ombre allungate verso di noi, o la luce che filtra tra le nuvole per accentuare il contrasto. Oppure, sfruttiamo la luce laterale o radente per svelare texture, dettagli e motivi del paesaggio. Impegniamoci a uscire senza preconcetti e ad adeguare il nostro stile al tipo di condizioni e luce che troviamo. E se proprio non ci riusciamo, ci sarà sempre un altro giorno! 

9 – Scattiamo a mano libera

Molti fotografi ricorrono sempre al treppiede in esterni, un po’ per abitudine, un po’ per paura di non riuscire a catturare un’immagine nitida senza supporto. Il treppiede però è lento da montare e usare, limita le possibili posizioni di scatto e rende più difficoltoso reagire alle situazioni, muoversi con rapidità e adattarsi: tutte cose che abbiamo detto essere essenziali! Scattare a mano libera è molto più semplice.

Nigel spiega che, se è possibile ottenere una combinazione ragionevole di tempo di scatto, diaframma e ISO, scatta sempre a mano libera. Dobbiamo solo ricordare di tenere il tempo di posa almeno pari alla lunghezza focale in uso (quindi, per esempio, 1/50 di secondo per 50 mm). Prima di allontanarci, per sicurezza, prendiamo l’abitudine di ingrandire l’immagine al 100% e controllare la nitidezza.

10 – Fotografia di paesaggio creativa: la luce piatta

Tutti abbiamo chiaro in mente il modo in cui il sole basso dà risalto agli elementi di un paesaggio, vero? Non dimentichiamo però che ci sono anche scene che traggono beneficio dalla luce piatta delle giornate grigie e dei cieli coperti. Per esempio, la luce limpida del cielo nuvoloso è eccellente per dare risalto ai colori naturali, che non vengono spenti dal forte riverbero del sole.

Molti scatti in bianco e nero (che vedremo in dettaglio in uno dei prossimi appuntamenti) risultano migliori quando forme, texture e motivi sono ripresi in luce piatta, senza l’eccesso di ombre e contrasto creato dal sole diretto. Le immagini minimaliste, come le lunghe esposizioni pensate per stemperare il dettaglio, richiedono spesso cieli vuoti o primi piani nebbiosi per funzionare con un buon effetto.

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