30 Settembre 2016 di Redazione Redazione

Siamo andati a intervistare un amante delle regate e dell’avventura, un fotografo che ha trasformato la sua passione nella sua professione


di Alessandro Curti


Morning Glory © Carlo Borlenghi

Morning Glory © Carlo Borlenghi


Lo spettacolo delle geometrie delle vele colorate sullo sfondo del mare, l’energia delle onde che fendono la prua delle barche durante le gare e gli scenari tempestosi sono il pane quotidiano per Carlo Borlenghi che, a bordo di un elicottero, segue ad alta quota le regate internazionali e le immortala con la sua macchina fotografica.
Dopo la prima esperienza – più che positiva – al MIA Photo Fair 2016 lo abbiamo incontrato per farci raccontare la genesi e lo sviluppo del suo percorso artistico e professionale.


Pioggia © Carlo Borlenghi

Pioggia © Carlo Borlenghi


Come e quando ti sei avvicinato al mondo della fotografia, in particolare a quella di vela?
La fotografia è sempre stata il mio hobby sin dal periodo universitario, quando studiavo Ingegneria Idraulica. La trasformazione da passione a lavoro è stata del tutto casuale: fotografavo i miei amici durante le regate sul lago di Como, quando il mensile Uomo Vogue mi ha contattato per collaborare con la nuova rivista Uomo Mare Vogue, dedicata alla moda sportiva. Da quel momento sono stato insieme a loro per lungo tempo e ho cominciato a sviluppare nuovi progetti artistici.
Nel 2001 ho aperto un’agenzia fotografica specializzata nella fotografia di mare e da allora mi dedico a seguire tutti gli eventi nautici che si tengono in giro per il mondo, lavorando per gli sponsor delle manifestazioni.


Sogno © Carlo Borlenghi

Sogno © Carlo Borlenghi


Quali sono le emozioni che provi durante le sessioni di scatto? C’è un progetto in particolare a cui tieni di più o che ti è rimasto impresso?
Non ho un lavoro in particolare che possa definire come il mio preferito, ogni progetto ha una storia diversa dall’altra e anche la distanza temporale gioca il suo ruolo, perché con la rapidissima evoluzione tecnologica cambia anche la maniera di fotografare. L’elemento che mi gratifica maggiormente nel mio lavoro è quello che mi permette di ricercare un angolo nuovo, una prospettiva diversa che mi permetta di trovare stimoli ed emozioni mai provati prima.
Faccio questo lavoro da circa 35 anni e mi diverto ancora moltissimo, provando le stesse passioni e lo stesso entusiasmo di quando ho cominciato.
Un gioco che ancora mi diverte molto è quello di pensare, a tavolino e prima dell’inizio della sessione, alla foto che mi piacerebbe scattare e aspettare l’evento sportivo per tentare di tradurre nella pratica quell’immagine che ho in testa. Con questo piccolo stratagemma, realizzare la fotografia a cui ho pensato diventa più facile e divertente.


La tempesta © Carlo Borlenghi

La tempesta © Carlo Borlenghi


I giochi geometrici sono un elemento sempre presente nei tuoi scatti, come mai?
Questa è la parte più divertente del mio lavoro: sento la necessità continua di trovare delle forme geometriche che richiamino la forma della vela da qualsiasi oggetto.
Vedo forme di vela in ogni angolo. Il risultato di questo pensiero fisso sono delle immagini con una fortissima presenza di elementi geometrici che creano disegni e trame affascinanti.


© Carlo Borlenghi

© Carlo Borlenghi


Tutti i clienti per cui ho lavorato, molto esigenti, mi hanno insegnato che nel mio lavoro ci sono due concetti fondamentali: la ricerca e la cura del dettaglio e la capacità di essere creativi ogni giorno.
Lavorare in questo ambiente è stata un’esperienza molto costruttiva per me e per il mio percorso artistico e ho trovato nella geometria un elemento utilissimo per crescere e migliorare.


La regata © Carlo Borlenghi

La regata © Carlo Borlenghi


Quali sono i tuoi riferimenti artistici e quale altro genere di fotografia apprezzi?
Quando ho iniziato questo lavoro pensavo di poter sfruttare i viaggi in giro per il mondo per sviluppare una serie di reportage liberi da vincoli commerciali o editoriali. Il reportage è un genere che apprezzo molto, perché mi piace documentare quello che vedo e raccontarlo. All’inizio questo è stato possibile, anche se successivamente il lavoro commerciale ha preso il sopravvento.
Mi sono sempre ispirato a grandi fotografi per i quali nutro una grande stima come Henri Cartier-Bresson e Gianni Berengo Gardin.


I giochi olimpici © Carlo Borlenghi

I giochi olimpici © Carlo Borlenghi


Progetti per il futuro?
A breve inizierò una nuova collaborazione con BMW Germania che mi terrà impegnato per tutta la prossima Coppa America (2017) per quanto riguarda la parte sportiva; successivamente mi piacerebbe sviluppare una serie di foto più personali destinate al mercato del collezionismo, un mondo che sto iniziando a scoprire e che trovo molto interessante.


© Carlo Borlenghi

© Carlo Borlenghi


Carlo Borlenghi
Nasce a Bellano sul Lago di Como dove inizia la sua carriera di fotografo seguendo le regate locali.
Ancora giovane, grazie alla passione per il mare e alla collaborazione con la rivista “Uomo Mare Vogue”, gira il mondo seguendo i più importanti eventi internazionali di nautica.
È fotografo ufficiale degli eventi nautici internazionali Rolex e ogni Sito CB  Carlo Borlenghi Sitoanno lavora con clienti di prestigio internazionale.
Pubblica con continuità libri e calendari dedicati al mare. Collabora stabilmente con i più importanti quotidiani italiani e stranieri e con testate di tutto il mondo.
Lo Studio Borlenghi realizza inoltre servizi fotografici ad hoc per cantieri nautici valorizzandone l’immagine grazie a un’esperienza trentennale nella creatività e nella produzione di materiali per la comunicazione sia cartacei che digitali.

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