Prosegue solo fino al 7 gennaio 2024, nelle antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi (Nichelino – Torino), la mostra Lee Miller. Photographer & Surrealist. Cento scatti, in un percorso espositivo a cura di Vittoria Mainoldi, che ripercorrono la vicenda personale e artistica di Lee Miller, modella e fotografa americana, figura affascinante, eclettica e misteriosa.
Cento scatti di Lee Miller a Stupinigi
Spiega la curatrice: «È difficile raccontare una donna di tale caratura: la sua intimità è complessa, la sua biografia è tumultuosa, il suo lavoro amplissimo. Con questa mostra e la selezione delle opere che la compongono abbiamo cercato di restituire quello che era Lee Miller ma soprattutto quello che era il suo sguardo, un unicum nella storia della fotografia del secolo scorso».
Il percorso espositivo propone, dunque, le diverse tematiche affrontate dall’artista. A partire dal periodo parigino, dove la fotografa apre il suo primo studio e lavora con sperimentazioni tecniche e compositive, affermandosi come ritrattista e fotografa di moda. Un lavoro che prosegue a New York, dove la Miller ritorna nel 1932. Qui apre un nuovo studio fotografico che, nonostante il successo, chiude due anni più tardi quando decide di seguire al Cairo il marito, il ricco uomo d’affari egiziano Aziz Eloui Bey. In Egitto ha l’occasione di fotografare villaggi e rovine, iniziando a confrontarsi con la fotografia di paesaggio e reportage.
Nel 1939, poco prima dello scoppio della guerra, lascia l’Egitto per trasferirsi a Londra. Ignorando gli ordini dall’ambasciata americana di tornare in patria, inizia a lavorare come fotografa freelance per Vogue. Nel 1944 diviene corrispondente accreditata al seguito delle truppe americane e collaboratrice del fotografo David E. Scherman per le riviste Life e Time.
È lei l’unica fotografa donna a seguire gli alleati durante il D-Day e a documentare le attività al fronte e durante la liberazione. Nelle sue immagini si susseguono l’assedio di St. Malo, la Liberazione di Parigi, i combattimenti in Lussemburgo e in Alsazia e la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald. È proprio in questi giorni febbrili che viene fatta la scoperta degli appartamenti di Hitler a Monaco di Baviera ed è qui che scatta quella che probabilmente è la sua fotografia più celebre, presente in mostra: l’autoritratto nella vasca da bagno del Führer.
Info
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi, Nichelino TO
Orari: dal martedì al venerdì ore 10-17.30; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30. Lunedì chiuso. Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura.
La mostra è prodotta da Next Exhibition, in collaborazione con Associazione Culturale Dreams. A cura di ONO Arte Contemporanea. Con il patrocinio di Città Metropolitana di Torino.