Cascina Roma Fotografia presenta i lavori di sei giovani fotografi che ci fanno scoprire storie coinvolgenti, vicine e lontane.

26 Aprile 2023 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Fino al 4 giugno 2023, Cascina Roma Fotografia a San Donato Milanese (MI) ospita sei percorsi espositivi di altrettanti giovani fotografi internazionali. Si tratta di Chiara Negrello, Mikkel Hørlyck, Ian Cheibub, Stephan Lucka, Laure Andrillon, esposti presso le sale espositive di Cascina Roma Fotografia. E di Jana Mai, il cui lavoro è in mostra presso il parco Laghetto Europa.

Cascina Roma Fotografia è un progetto realizzato dal Gruppo Fotografico Progetto Immagine, ideatore del Festival della Fotografia Etica, in collaborazione con il Comune di San Donato Milanese.

I giovani fotografi a Cascina Roma Fotografia

Ad accumunare i lavori, pur diversi tra loro ma di qualità eccezionale, è la voglia di raccontare storie inusuali, talvolta appartenenti a terre e culture lontane dalla nostra.

Chiara Negrello con Like The Tide (Come la marea) racconta le storie di un gruppo di donne pescatrici nel Delta del Po, in Emilia Romagna. Donne che per tre generazioni sono state parte integrante e importante dell’economia della regione. Cercando di trovare il giusto equilibrio tra il lavoro, pesante e condotto in condizioni difficili, e l’impegno nel prendersi cura delle proprie famiglie e l’una dell’altra. Attraverso i loro ritratti l’autrice vuole così scardinare alcune delle idee stereotipate di femminilità e dell’essere donna.

giovani fotografi Cascina Roma Fotografia
© Chiara Negrello

Mikkel Hørlyck presenta Last Stronghold (L’ultima roccaforte). Una testimonianza delle drammatiche condizioni di vita di rifugiati e migranti che dalla Bosnia nord-occidentale cercano di attraversare il confine per entrare nell’Unione Europea e in Croazia, dove ci sono circa 6.500 poliziotti pronti a respingerli in modi spesso violenti.

migranti Bosnia Croazia
© Mikkel Hørlyck

Ian Cheibub con There’s a Hole Inside Us (C’è un vuoto dentro di noi) racconta le storie provenienti da Carajas, la più grande miniera di ferro del mondo, situata nel cuore della foresta pluviale brasiliana. Oggi genera miliardi di dollari di profitti per le aziende, ma una volta era il centro del più importante movimento di guerriglia in Brasile. Attraverso le immagini, il fotografo ricerca i “vuoti” lasciati nella terra a causa dell’attività mineraria, ma anche quelli lasciati nelle persone che vivono a Carajas e che conservano nella loro memoria la complessa storia di questa regione.

Ian Cheibub
© Ian Cheibub

Storie vicine e lontane

Stephan Lucka presenta The Feeling We Only Know (Il sentimento che solo noi possiamo capire). Il sentimento in questione è quello che si prova nell’essere scout e che – come affermano gli appartenenti al movimento – solo gli scout comprendono appieno. Stephan Lucka conosce bene questa sensazione, perché lui stesso è stato uno scout in gioventù. Con questo progetto ha voluto, dunque, tornare tra i boy scout per provare ad avvicinarsi fotograficamente a questo sentimento “indescrivibile”.

In Fountain of Youth (Fonte della giovinezza) Laure Andrillon ci fa conoscere gli Harlem Honeys & Bears, una squadra senior di nuoto sincronizzato fondata nel 1979 nel cuore di Harlem, a New York. I membri hanno attualmente un’età compresa tra i 64 e i 100 anni.

Nel febbraio del 2022 questa comunità ha ripreso a riunirsi in piscina, dopo aver trascorso quasi due anni lontano dall’acqua a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. E Laure Andrillon ha preso a seguirli, mostrando come per questi nuotatori, parte della minoranza afro-americana, la piscina sia diventata un luogo di guarigione fisica ma anche psicologica. Alcuni di loro, infatti, hanno vissuto in prima persona l’era delle piscine segregate negli Stati Uniti.

Laure Andrillon
© Laure Andrillon

Tra i giovani fotografi in mostra c’è infine Jana Mai con The Descendants of the Wolves (I discendenti dei lupi). Si tratta di una minoranza turca di fede ortodossa cristiana che vive in una piccola regione autonoma conosciuta come Gagauzia, nella Repubblica Moldova, e che preserva antiche tradizioni.

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