Dal 9 febbraio, a Torino va in scena la mostra dedicata a Vivian Maier con scatti inediti o poco noti della sua produzione.

17 Gennaio 2022 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Dal 9 febbraio al 26 giugno 2022, i Musei Reali di Torino ospitano la mostra Vivian Maier. Inedita, che racconta gli aspetti meno noti della vicenda personale e artistica dell’autrice americana. Curata da Anne Morin, l’esposizione vuole essere un nuovo omaggio alla tata-fotografa, la cui opera – fin dal ritrovamento fortuito nel 2007 – non smette di sorprendere.

Vivian Maier. Inedita: la mostra a Torino

Il percorso espositivo riunisce circa 250 immagini. Di queste, alcune toccano i temi più cari alla fotografa, come gli scatti catturati tra le strade di New York e Chicago e la serie degli autoritratti.

O ancora le immagini dedicate al tema dell’infanzia. Come governante e bambinaia per quasi quarant’anni, infatti, Vivian Maier ha preso parte alla vita dei bambini a lei affidati, documentando i volti, le emozioni, le espressioni, le smorfie, gli sguardi, così come i giochi, la fantasia e tutto ciò che fa parte della vita di un bambino.

Altri scatti, invece, approfondiscono capitoli finora meno noti della sua opera. Tra questi, la serie di scatti realizzati durante il suo viaggio in Italia nell’estate del 1959. Un’occasione per restituire a Torino lo sguardo di un’artista costantemente impegnata a esplorare le relazioni tra gli spazi urbani e le persone.

La mostra presenta, inoltre, dieci filmati in formato Super 8. Agli inizi degli anni Sessanta, infatti, Vivian Maier comincia a interessarsi al cinema. Inizia a giocare con il movimento, creando sequenze cinetiche, come se cercasse di trasportare le specificità del linguaggio cinematografico in quello della fotografia, creando delle vere e proprie sequenze di film.

Come naturale conseguenza, inizia a girare con la sua cinepresa Super 8, documentando tutto quello che passava davanti ai suoi occhi, in modo frontale, senza artifici né montaggi.

Un importante capitolo della mostra è, infine, dedicato alle fotografie a colori.

L’autrice

Nata a New York da madre francese e padre austriaco, Vivian Maier (1926-2009) trascorre la maggior parte della sua giovinezza in Francia, dove comincia a scattare le prime fotografie utilizzando una modesta Kodak Brownie.

Nel 1951 torna a vivere negli Stati Uniti e inizia a lavorare come bambinaia per diverse famiglie. Fotografa per vocazione, non esce mai di casa senza la macchina fotografica al collo e scatta in modo compulsivo con la sua Rolleiflex accumulando una quantità di rullini così numerosa da non riuscire a svilupparli tutti.

Tra la fine del Novecento e i primi anni del nuovo millennio, cercando di sopravvivere senza fissa dimora e in gravi difficoltà economiche, Vivian perde i suoi negativi, messi all’asta dalla società che li aveva tenuti in deposito per risarcire una fattura non pagata.

Parte del materiale viene acquistato nel 2007 da John Maloof, che, affascinato da questa misteriosa fotografa, inizia a cercare i suoi lavori dando vita a un archivio di oltre 120.000 negativi. Un vero e proprio tesoro che ha permesso al grande pubblico di scoprire in seguito la sua vita e le sue opere.

Info

La mostra è co-organizzata da diChroma e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais. È prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino, è sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale.

Si potrà visitare nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino (Piazza san Giovanni 2) dal 9 febbraio al 26 giugno 2022.

Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00. Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00.

www.vivianmaier.it

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