Miglioriamo le nostre foto di paesaggio grazie a un uso sapiente della post-produzione, come ci spiega un professionista...

2 Febbraio 2023 di Redazione Redazione

Miglioriamo le nostre foto di paesaggio grazie ai suggerimenti e i trucchi del fotografo professionista Nigel Forster. Dopo aver approfondito gli aspetti riguardanti la luce e il colore, oggi scopriamo come affrontare la post-produzione.

Miglioriamo le nostre foto di paesaggio: #5 La post-produzione

21 – Più impatto alla foto

Torniamo alla domanda iniziale: “Perché sto realizzando questa immagine?”. Il principale obiettivo di tutta la nostra post-produzione dovrebbe essere esaltare l’effetto che vogliamo ottenere. Spesso è un gioco di equilibrio, ma il punto di partenza di Nigel è sempre replicare l’impatto emotivo che la scena ha avuto su di lui a occhio nudo.

Poi il fotografo cerca di capire se il risultato ha anche l’impatto visuale che cercava – ed è qui che serve equilibrio! Nigel confessa per esempio che, in molte suoi vecchi scatti, ha ecceduto con il cursore Vividezza. Per noi, ha anche un consiglio tecnico. Se possibile, usiamo due monitor: ci semplificheranno molto la vita! 

22 – Un ritaglio pensato

In genere ci viene normale comporre la scena entro l’inquadratura che vediamo nel mirino. Molte immagini, però, guadagnano più impatto dopo un ritaglio in formato differente o una fusione panoramica. A volte il contenuto della scena si adatta meglio a proporzioni diverse, a volte il ritaglio permette di escludere distrazioni indesiderate. Altre volte ancora abbiamo in mente per l’immagine una destinazione particolare, con un formato specifico. Nigel usa regolarmente formati panoramici e tagli quadrati.

Come per molte delle tecniche illustrate da Nigel, anche il ritaglio in genere funziona meglio se scattiamo in previsione del formato che applicheremo a giochi fatti. Detto questo, però, non c’è mai niente di male nella sperimentazione! 

23 – L’editing per interpretare 

Il flusso di lavoro della post-produzione ha un’influenza importante sull’aspetto dell’immagine finita. In molti casi, non c’è una strada corretta, un po’ come non è detto ci sia un’esposizione “corretta” in fase di scatto. Moltissimo dipende infatti dall’interpretazione, dall’atmosfera e dalle emozioni che vogliamo associare all’immagine.

La sequenza in alto mostra il file RAW originale a sinistra e due esempi di modi in cui è possibile elaborarlo: il primo, al centro, è un’interpretazione più “letterale”, studiata per rendere il massimo del dettaglio e del realismo; il secondo, a destra, è una versione più “astratta”, basata su forme forti, bianco e nero e quasi nessun dettaglio. 

24 – Miglioriamo le nostre foto di paesaggio: la vignettatura

La vignettatura è uno dei metodi preferiti da Nigel per aumentare l’impatto delle immagini. La usa per completare la composizione di molti suoi scatti, in modo complementare alla posizione delle luci alte, disposte per attrarre l’osservatore all’interno della scena (in particolare quando si inquadra in direzione della luce).

Con un’attenta composizione è possibile gettare le basi della vignettatura già in fase di scatto, per poi migliorarla in post-produzione. Per esempio, Nigel cerca spesso di tenere in ombra il primo piano, quando un elemento chiave dell’immagine è in piena luce. In post-produzione, l’aggiunta di una vignettatura o di un filtro graduato sul primo piano, completa l’effetto. Lo stesso trattamento può essere applicato anche ai toni del cielo.

25 – Un’occhiata alle vecchie foto

La nostra abilità con l’elaborazione migliora proprio come quella fotografica in senso stretto. Nigel ci ha già detto, per esempio, che oggi, quando riguarda i suoi scatti più datati, nota un frequente eccesso con il cursore Vividezza – un errore che oggi non commette più!

Tendiamo tutti a elaborare le immagini poco dopo lo scatto e non tornare quasi mai sui vecchi originali. Invece, vale la pena di riprendere in mano i nostri file più vecchi: probabilmente, oggi possiamo trarne risultati migliori. Anche potenza e funzioni dei software sono migliorate tantissimo nel corso degli ultimi anni: basta solo questo per garantire un miglioramento. 

Per questo motivo, se abbiamo l’abitudine di cancellare i file RAW dopo la post-produzione, Nigel raccomanda di non farlo assolutamente: conserviamoli e torniamoci tra qualche tempo! 

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