5 Febbraio 2017 di mauro Avatar

“La fotografia è il medium per eccellenza di quell’enorme pubblicità che il mondo fa di sé costringendo la nostra immaginazione a impegnarsi, le nostre passioni a travestirsi, la nostra morale ed etica a domandarsi”. Questa la premessa sulla fotografia moderna che fa da ispirazione a Neverendingphotomasterclass il ciclo di workshop itineranti che toccheranno sia grandi città sia piccoli paesi, ideato e curato da Oliviero Toscani. Questa serie di workshop di fotografia  avrà come teacher lo stesso Toscani affiancato dallo psichiatra Paolo Crepet e da altre grandi personalità del mondo della comunicazione. Il percorso formativo non avrà una sede fissa e nemmeno una data di scadenza, e i partecipanti potranno scegliere a quale e quanti workshop partecipare e se essere presenti a una o più delle tappe. Il primo appuntamento con Neverendingphotomasterclass sarà con il corso “Immaginare: esprimersi attraverso l’immagine oltre il mero virtuosismo estetico, per cogliere la profondità del reale” e si svolgerà il 25 e 26 febbraio nel centro convegni del Grand Hotel di Rimini. Il workshop sarà tenuto da Oliviero Toscani e da Paolo Crepet, insieme al designer Marco Morosini e al fotografo Settimio Benedusi. Per i partecipanti under 24 è prevista una riduzione sulla quota di iscrizione.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a: masterclass@toscani.com oppure consultare masterclass.toscani.com
“La fotografia è come un esorcismo. La società primitiva aveva le sue maschere, l’aristocrazia i suoi specchi, la borghesia i suoi quadri, noi, nuovi artisti, abbiamo la fotografia. Fotografare non è prendere la realtà per oggetto, ma farla diventare oggetto, è riaggregare una ad una tutte le sue dimensioni: la forma, il rilievo, il movimento, l’emozione, l’idea, il senso e il desiderio.
Attraverso l’immagine è il mondo che s’impone a noi, e l’effetto sorpresa di questo capovolgimento è straordinario. La fotografia è il medium per eccellenza di quell’enorme pubblicità che il mondo fa di se stesso, costringendo la nostra immaginazione a impegnarsi, le nostre passioni a travestirsi, la nostra morale ed etica a domandarsi.
Tramite l’immagine il mondo impone la sua discontinuità e il suo frazionamento, in questo senso la fotografia è la più pura delle comunicazioni, perché non simula né il tempo né il movimento”.

Oliviero Toscani

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