Annunciati i nomi dei fotografi selezionati per la Open Call di Fotografia Europea, dedicata al tema Un’invincibile estate.

21 Gennaio 2022 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Annunciati i nomi dei fotografi selezionati per la Open Call di Fotografia Europea 2022. Si tratta di Simona Ghizzoni, Gloria Oyarzabal e Maxime Richè.

Fotografia Europea 2022: Un’invincibile estate

I tre autori sono stati scelti dalla direzione artistica di Fotografia Europea, nonché giuria della Open Call internazionale del festival, tra gli oltre duecento fotografi candidati quest’anno. Tema dell’edizione 2022, che ha ispirato i lavori, è Un’invincibile estate. L’intento era di raccontare per immagini quanto le avversità, personali e collettive, non possano impedire all’animo umano di sprigionare quell’energia e quel coraggio che lo portano a superare momenti di crisi.

Ai tre fotografi sarà data l’opportunità di esporre nel corso dell’edizione 2022 del festival, che si terrà a Reggio Emilia dal 29 aprile al 12 giugno.

Gli autori della Open Call

Vincitrice di due edizioni del World Press Photo, la reggiana Simona Ghizzoni ha lasciato Roma a causa dell’emergenza sanitaria per rifugiarsi nell’Appennino Emiliano. Qui ha recuperato la relazione con la natura e con le persone, raccontandolo nel progetto Isola. Il lavoro, molto curato dal punto di vista formale e visivo, si compone di stampe fotografiche congiunte a elementi multimediale (curati da Nicolas Janowski).

Nel suo lavoro Usus fructus abusus, la spagnola Gloria Oyarzabal, fotografa e cineasta, fissa il focus della sua indagine sul concetto di museo, in particolare in un’ottica colonialista. Un concetto che nasce più di trecento anni fa, quando le collezioni di alcuni monarchi furono aperte al pubblico. Ma se l’origine di questi spazi è colonialista, storia, memoria collettiva, diritti ed etica entrano in conflitto.

Il lavoro di Gloria Oyarzabal ha un forte impatto visivo, affiancato da proposte installative di grande forza che permettono di interpretare un argomento di attualità così controverso.

Maxime Richè, parigino, da tempo si misura con la capacità di adattamento dell’uomo rispetto alle conseguenze degli sconvolgimenti ambientali. Il focus di questo specifico racconto è l’incendio che in sole quattro ore, l’8 novembre del 2018, ha incenerito la città di Paradise, in California.

Nonostante tutto, molti tornano e cercano di ricostruirsi una vita dove la vita è stata così brutalmente cancellata. E il fotografo, attraverso immagini accattivanti e di forte impatto, racconta la forza e la voglia di ricominciare.

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