Tanti gli artisti che si potranno ammirare a MIA Fair, la fiera di fotografia che torna a Milano dal 28 aprile al 1° maggio 2022. Tra loro, Jacopo Di Cera, Marisa Rastellini e i quattro autori riuniti nella mostra presentata da Tallulah Studio Art.
Jacopo Di Cera e il fotomaterismo
Presso lo stand di bArt, Jacopo Di Cera presenta tre suoi progetti che ben sintetizzano la ricerca portata avanti negli ultimi anni intorno al concetto di “fotomaterismo”. Ossia il desiderio di coniugare fotografia e matericità, tramite supporti di legno, vetro, ferro o carta lavorata in maniera particolare, per rendere viva e tangibile l’immagine. Consentendo, quindi, un’esperienza immersiva allo spettatore.
Nel progetto Fino alla fine del mare, in cui emerge il dramma dell’immigrazione, è il legno a veicolare la matericità della fotografia. Gli scatti, che ritraggono in modo astratto le barche dei migranti giunte a Lampedusa, sono infatti stampati su questo supporto.
Ne Il Rumore dell’Assenza, racconto visivo del terremoto che nel 2016 devastò parte del Centro Italia, Jacopo Di Cera usa invece la carta. Carta che viene stropicciata per sottolineare la precarietà e la fragilità dell’esistenza umana. Infine, l’artista presenta MIRO. Milano – Roma, una sorta di diario attraverso lo sguardo di un pendolare lungo la tratta ferroviaria Milano-Roma e viceversa che riscopre l’emozione del “guardare dal finestrino”. Le immagini sono qui stampate su vetro, con un supporto in ferro, a riportare alla mente il finestrino di un treno.
Il decennale di Mondadori Portfolio con Marisa Rastellini
Per celebrare il proprio decennale, Mondadori Portfolio, agenzia fotografica del Gruppo Mondadori, presenta Uno sguardo gentile, fotografie di Marisa Rastellini, mostra monografica dedicata all’artista romana a cura di Maria Vittoria Baravelli. Grazie a un lungo lavoro di ricerca negli archivi, infatti, sarà possibile ammirare per la prima volta alcuni degli scatti della fotografa, attiva tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta per i magazine Grazia ed Epoca.
Così, le opere dell’autrice diventano finalmente fruibili grazie a un percorso che documenta perfettamente lo spirito del tempo da lei vissuto. Molto ben rappresentato nei suoi ritratti di attori, personaggi della letteratura e della cultura italiana, oltre che nei numerosi reportage di moda.
L’umanità e le sue sfaccettature
Sempre in occasione di MIA Fair, Tallulah Studio Art presenta Four stories: The Human Voice. A cura di Patrizia Madau, il progetto esplora l’umanità, nelle sue diversità, attraverso lo sguardo di quattro artisti.
Bruna Rotunno, con Human Voice, si concentra sui ritratti. Invitando lo spettatore a riflettere sulla gradazione della società contemporanea. Sulle analogie e differenze tra le diverse culture umane capaci di attraversare i confini culturali.
Il progetto di Piero Figura, Saying without saying, nato durante la pandemia, mette invece a fuoco la gestualità insita nel genere umano come patrimonio da tutelare. A caratterizzare il lavoro di Donatella Izzo è l’immaginario collettivo. I luoghi abbandonati, in evidente stato di incuria, sono al centro della serie The Dreamers, che ha nello spaesamento percettivo il denominatore comune di tutta la produzione.
La fotografia di Dario Zucchi, infine, esplora il mondo dei musei americani e dei visitatori che lo animano. Andando al di là della semplice osservazione, l’artista esamina dunque le connessioni fra l’arte contemporanea e i suoi ammiratori.