1 Giugno 2016 di Redazione Redazione

FIAF annuncia i vincitori del 13° FotoArte in Portfolio, seconda tappa del
Circuito FIAF “Portfolio Italia – Gran Premio Hasselblad”:
Giuseppe Torcasio con “Post.it” e
Sara Masella con “Articolo 27”


I lavori dei vincitori, assieme a quelli che saranno premiati in tutte le dieci tappe di Portfolio Italia, saranno esposti al CIFA in una grande mostra che sarà inaugurata il giorno 26 Novembre e concorreranno al premio finale di vincitore di PORTFOLIO ITALIA 2016
FIAF (www.fiaf.net), la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, annuncia i vincitori del 13° FotoArte in Portfolio, seconda delle dieci tappe di Portfolio Italia 2016 – Gran Premio Hasselblad, che si è tenuta a Taranto lo scorso 28 e 29 maggio, durante il weekend di apertura della più ampia manifestazione “FotoArte”, il “festival diffuso” della fotografia ideato dal circolo fotografico “Il Castello” e che si svolge ogni anno in Puglia tra le provincie di Taranto, Brindisi e Lecce (28 maggio – 25 giugno).
Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento sono stati i fotografi Giuseppe Torcasio, 1° classificato con il progetto “Post.it” e Sara Masella, 2° classificata con il lavoro “Articolo 27”.


“Post.it” di Giuseppe Torcasio, fotografo lametino che ama raccontare nei suoi lavori la quotidianità che ci circonda ponendoci di fronte ad una regione dello spazio reale e concreta, si compone di una serie di fotografie di volti, gesti, azioni che si svolgono tutte in alcuni uffici postali del sud Italia. L’Autore ne è spettatore ma diviene al tempo stesso parte integrante della scena.
L’ufficio postale perde forma, da struttura si trasforma in fenomeno sociale che, nell’epoca dell’informatizzazione, preserva la presenza di un gruppo di persone maggiormente costituito da pensionati, extra comunitari, operai, casalinghe, gente semplice che continua ad animare questi luoghi svolgendo quelle operazioni che sempre più spesso si è abituati a compiere comodamente da un computer o da uno smartphone. L’ufficio postale ci appare quasi come una scatola che custodisce l’autenticità di alcuni gesti che sembrano appartenere a tempi passati.

Il lavoro di Giuseppe Torcasio è stato premiato per la completezza della sua indagine, la naturalezza dell’incontro e la semplicità dell’approccio, che rilevano che il luogo “ufficio postale” è anche un punto d’incontro di esperienze diverse eppur capaci di rivelare sia la quotidianità dei bisogni che il mantenimento di nuove e vecchie abitudini. Ritorna l’indagine fotografica al nostro modo di guardare al sociale carattere degli Italiani. Ritorna lo sguardo di Zavattini, Berengo Gardin e Crocenzi. Ancor quando l’Autore sviluppi la propria narrazione optando per un bianconero d’;antica maniera, utilizza però la novità tecnologica di uno smartphone che gli consente nuove modalità per incontrare in forma originale sia i protagonisti che il loro mondo.


“Articolo 27” di Sara Masella, tarantina, classe ’80 con una grande passione per la fotografia che vive come mezzo per esprimere il proprio vissuto, condividere un’emozione, fermare il tempo per una frazione di secondo per poi farlo vivere per sempre, è un progetto fotografico che illustra alcuni dei principali diritti dei bambini enunciati nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia (1989). Il titolo del lavoro richiama l’articolo relativo al Diritto al Sostentamento che, nel progetto fotografico, viene utilizzato come filo conduttore per descrivere, con immagini, tutti gli altri diritti enunciati nel testo della Convenzione. L’Autrice, mamma di due bambini, ha voluto così esorcizzare l’ansia perenne dei genitori di far mangiare i propri figli, raffigurando, attraverso l’utilizzo simbolico del cibo, alcuni diritti fondamentali dei bambini, tanto importanti quanto il diritto alla nutrizione.
In tal senso, utilizzando i suggerimenti e le intuizioni dei bambini medesimi ha scritto, nell’innocenza del bianco, le attese che giungono dai nostri bambini. La sequenza rende visibili, attraverso selezionati e correttissimi segnali, l’urgenza di un approccio ai diritti e ai doveri che vengono riconosciuti come tali attraverso una visione apparentemente infantile ma metaforicamente adulta. La giuria apprezza in particolar modo la scelta linguistica perseguita con tenacia dall’Autrice, motivata dal fatto che il lavoro è stato progettato pensando ai bambini, protagonisti ma anche destinatari come fruitori delle immagini realizzate, rese stimolanti per la loro fervida fantasia attraverso il colore, l’essenzialità e la semplicità, come deve essere per ogni norma.

Una menzione speciale è stata assegnata a Ulderico Tramacere per il lavoro “Cellophane” con la seguente motivazione: “Compagni di ogni profugo nel Mediterraneo e nel tempo degli uomini, si svelano strumenti ed elementi paradossali come l’industriale cellophane, il quale manifesta la disponibilità a diventare un tempio, una casa, una custodia, un riparo, un rifugio. La felice individuazione di un centro di interesse giornalistico consente al nostro autore di svolgere un racconto visivo lontano dalle rituali rappresentazioni, eppur disponibile alle scoperte e alle novità.
Buona la resa drammatica degli avvenimenti di cui conserva il dinamismo di un percorso fatto di speranza. La giuria accorda all’apprezzato lavoro la presente menzione ritenendo che il lavoro abbisogni di una sua completezza della quale è sicura e, in tal senso, confida”.

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