23 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Sergeı˘ M. Prokudin-Gorskiı e la fotografia a colori

Sergeı Prokudin-Gorskiı (1863-1944) Fotografo russo, pioniere della tecnica della fotografia a colori. Direttore della rivista Fotograf Liubitel. Dopo il 1918 lasciò la Russia per stabilirsi a Parigi. Morì nel 1944, nei giorni della Liberazione francese. Del suo archivio di circa 20.000 lastre si salvarono circa 2000 immagini.

Sergeı˘ M. Prokudin-Gorskiı mostra la sua Patria con i suoi colori naturali

Tre giovani contadine russe in posa, tra le mani dei piatti con frutti di bosco, un tipico raccolto estivo, davanti ad un’abitazione di campagna. Immobili per la lunga posa ricordano la fissità delle icone. Quella che stiamo guardando è una tricromia, una fotografia ottenuta sommando 3 filtri di colore in modo da ricreare un colore “naturale”. Sergeı Prokudin-Gorskiı nelle sue campagne fotografiche, 5 in totale, ognuna della durata di qualche mese, viaggiò per l’impero russo, con un lasciapassare dello zar, per fotografare quella che riteneva l’anima della sua patria: la gente comune, i paesaggi, il lavoro. Il colore era il suo modo per rendere il suo reportage ancora più vivido; perché anche un cittadino di Pietroburgo potesse sentirsi parte e immerso nel paesaggio del Caucaso o nel mercato di Samarcanda. Le sue tricromie erano proiettate in serate dedicate, molto apprezzate, dando vita allo spettacolo del racconto visivo. Un reportage sulla società russa, sospesa tra la rivoluzione d’inverno del 1905 e la rivoluzione d’ottobre del 1917. Il suo è davvero il fermo-immagine di una società che di lì a pochi anni sarebbe scomparsa.

 

Immagine in evidenza Giovani contadine russe di fronte ad una casa tradizionale, in una zona rurale lungo il fiume Sheksna presso Krillov, 1909 © Sergeı˘ M. Prokudin-Gorskiı/ Library of Congress Prints – Photographs Division Washington

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