Si intitola Sguardi plurali sull’Italia plurale la open call per fotografi under 35 di origine straniera promossa da FIERI, CSC Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema, il Dipartimento di Storia Cultura e Civiltà dell’Università di Bologna e CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, con la collaborazione di ARCI nazionale. Intento del concorso è selezionare e premiare opere fotografiche realizzate da giovani con un retroterra migratorio.
La call per fotografi under 35 di origine straniera
I requisiti per partecipare al bando sono:
- Avere la residenza in Italia;
- Essere nati/e all’estero e immigrati/e in Italia o essere nati/e in Italia da almeno un genitore di origine straniera;
- Avere un’età inferiore a 35 anni (non ancora compiuti al momento della presentazione della candidatura).
Il progetto potrà sia avere le caratteristiche di un lavoro documentaristico, di reportage, sia avvalersi degli archivi o aprirsi alle molteplici forme di contaminazione linguistica e creativa legate alla fotografia. I materiali inviati dovranno essere inediti e mai presentati al pubblico attraverso mostre o pubblicazioni.
La giuria sarà composta da nove membri e includerà studiosi, curatrici e critiche d’arte, fotografi ed esperti di alto profilo. Valuterà i lavori secondo criteri di qualità e innovatività contenutistica e secondo criteri di qualità e maturità estetica. La giuria attribuirà, a proprio insindacabile giudizio, i seguenti premi:
- 1° Premio: 1.500 euro (lordi);
- 2° Premio: 1.000 euro (lordi);
- 3°Premio: 500 euro (lordi).
I lavori premiati, accompagnati da una selezione di immagini dagli altri lavori partecipanti, saranno presentati sul sito di FIERI e oggetto di una esposizione itinerante.
Sarà possibile inviare i materiali richiesti per la partecipazione entro e non oltre le ore 24.00 del giorno 17 marzo 2024.
Bando e domanda di ammissione: www.fieri.it
Finalità della open call
Gli organizzatori spiegano così le ragioni di questo bando: “Le immagini fotografiche e video giocano un ruolo centrale nella formazione degli immaginari collettivi e delle opinioni pubbliche, e contribuiscono in modo determinante alla creazione di comunità immaginate su scala nazionale e sovranazionale. Nonostante l’Italia sia di fatto un paese plurale, nel quale si esprimono sguardi e sensibilità complesse e stratificate, le istituzioni politiche e culturali tendono a rappresentare l’identità nazionale in maniera molto uniforme, riproducendo immaginari inattuali e stereotipati”.
“Inoltre, le immagini fotografiche diffuse dai media e dalle istituzioni che raccontano realtà sociali e culturali legate alle migrazioni sono quasi esclusivamente prodotte da professionisti privi di esperienza migratoria a livello personale o familiare”.
“Tuttavia oggi non sono pochi i giovani con un retroterra migratorio che in Italia hanno svolto o stanno svolgendo percorsi formativi nell’ambito delle arti grafiche e fotografiche, che stanno iniziando a lavorare come professionisti del settore o che coltivano questa passione a fianco di altri percorsi professionali e di studio”.