A Rovigo, 200 immagini, filmati e documenti ripercorrono l’intera opera della fotografa-rivoluzionaria Tina Modotti.

4 Gennaio 2024 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Prosegue fino al 28 gennaio 2024 a Palazzo Roverella a Rovigo Tina Modotti. Il fuoco delle passioni, un’ampia mostra monografica dedicata a una delle esponenti più originali e anticonformiste della fotografia del Novecento.

Donne di Juchitán con jìcara mostra Modotti Rovigo
Tina Modotti, Donne di Juchitán con jìcara, Messico 1929 ca.

A Rovigo 200 scatti di Tina Modotti

A cura di Riccardo Costantini, con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi, la mostra ripercorre l’intera opera di Tina Modotti ispirandosi all’unica esposizione da lei direttamente realizzata a Città del Messico, nel 1929, dove furono esposte una sessantina di opere, oltre quaranta delle quali saranno presenti a Palazzo Roverella. Alle 200 immagini si affiancano filmati e documenti.

Nata a Udine nel 1896, dopo aver raggiunto il padre emigrato negli Stati Uniti, nel 1923 si trasferisce con Edward Weston – che le aveva fatto scoprire la fotografia – a Città del Messico. In Messico, la Modotti si dedica con passione alla fotografia, spaziando dalle architetture alle nature morte, per poi concentrare lo sguardo sugli ultimi, le donne, i bambini, contadini e operai di cui documenta la quotidianità spesso segnata dalla povertà e dalla fatica.

Bambino davanti a un cactus Modotti
Tina Modotti, Bambino davanti a un cactus, Messico 1928

Al talento per la fotografia – che diviene strumento di denuncia sociale – si affiancano la militanza politica e l’intensa partecipazione alla vita culturale della città, che diventano tutt’uno con la sua opera. Amica di Frida Kahlo e Diego Rivera, frequenta lo scrittore John Dos Passos, il giovane rivoluzionario cubano Julio Antonio Mella e Pablo Neruda che, alla morte improvvisa dell’amica, avvenuta la sera del 5 gennaio 1942, le dedica un commovente epitaffio.

“Tina Modotti, sorella non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente sorella. Sul gioiello del tuo corpo addormentato ancora protende la penna e l’anima insanguinata come se tu potessi, sorella, risollevarti e sorridere sopra il fango. […] Puro è il tuo dolce nome, pura la tua fragile vita: di ape, ombra, fuoco, neve, silenzio, spuma, d’acciaio, linea, polline, si è fatta la tua ferrea, la tua delicata struttura”.

Info

www.palazzoroverella.com

La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e si avvale della collaborazione di Cinemazero e della segreteria organizzativa di Dario Cimorelli Editore.

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