Sebastião Salgado premiato con l’Outstanding Contribution to Photography nell’ambito dei Sony World Photography Awards.

14 Novembre 2023 di Redazione Redazione

La World Photography Organisation ha assegnato a Sebastião Salgado il premio Outstanding Contribution to Photography, nell’ambito dei Sony World Photography Awards 2024.

Tra i fotografi più affermati e celebrati in tutto il mondo, Salgado ha commentato così l’assegnazione: «Sono onorato di ricevere questo premio e di sapere che il mio lavoro raggiunge il pubblico. La fotografia è il mio stile di vita, è il mio linguaggio, e nel corso della mia carriera sono sempre stato interessato a catturare il momento storico in cui viviamo e a raccontare le storie della nostra specie e del nostro pianeta. Un fotografo scatta immagini tenendo conto delle proprie origini e nel mio lavoro cerco di esplorare la nostra esperienza umana condivisa».

Ritratto di Sebastião Salgado, 2019 © Renato Amoroso

Un raccolta di sue fotografie sarà quindi esposta nell’ambito della mostra Sony World Photography Awards, che come di consueto si terrà presso la Somerset House di Londra, dal 19 aprile al 6 maggio 2024. La selezione, curata dal fotografo, comprende opere dei suoi primi progetti come Gold (1986) e Workers (1993) e serie più recenti come Genesis (2011) e Amazônia (2019). Si potranno inoltre ammirare alcune fotografie della serie Exodus (2000), un progetto a lungo termine che traccia il movimento globale delle persone, in contesti di migrazione economica e sfollamento forzato.

A Salgado l’Outstanding Contribution to Photography

Nato nel 1944 ad Aimorés, in Brasile, Sebastião Salgado ha studiato come economista e ha esercitato la professione prima di intraprendere una carriera a tempo pieno nella fotografia nel 1973, collaborando con le più importanti agenzie fotografiche, come Sygma, Gamma e Magnum.

Il suo inconfondibile stile fotografico è profondamente radicato nelle sue radici: l’infanzia nel Brasile rurale, circondato dalle grandi distese della natura e da cieli aperti, ha rappresentato un importante punto di riferimento estetico, guidando il suo obiettivo e influenzando il suo approccio alla luce, al contrasto e alla proporzionalità.

Negli anni ’80 e ’90, il fotografo ha viaggiato in tutto il mondo per realizzare i propri progetti, producendo una serie di fotografie famosissime che continuano ancora oggi a influenzare la cultura visiva.

Sebastião Salgado
Ethiopia, 1984 © Sebastião Salgado

Dopo aver assistito alle atrocità dei conflitti in Congo e in Ruanda a metà degli anni ’90, Salgado si è allontanato per un certo periodo dalla fotografia per concentrarsi sul lavoro ecologico. Con la moglie Lélia, ha fondato l’Instituto Terra, un’iniziativa che si propone di riforestare e ricostruire la biodiversità nella Foresta Atlantica brasiliana. Osservando la prodigiosa capacità di rinnovamento della natura, Salgado si è sentito ispirato a tornare alla fotografia, creando due importanti opere, Genesis (2011) e Amazônia (2019). Genesis esplora angoli remoti e affascinanti del pianeta in cui la natura selvaggia e gli esseri umani coesistono in armonia, mentre Amazônia ritrae la foresta amazzonica brasiliana e le comunità indigene che la abitano, evidenziandone la bellezza e mettendo in luce le minacce che incombono su di essa.

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